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domenica 24 ottobre 2021

Green Pass come leggi razziali del 1938?

huffingtonpost.it

Green Pass: alla logica di Agamben manca un piccolo terribile passo

Mattia Feltri

Con un nuovo articolo sulla Stampa, stamattina il filosofo Giorgio Agamben cerca di precisare il parallelo fra le leggi emergenziali di contenimento del Covid e quelle che condussero alla Shoah. Non è un’equiparazione, scrive, e sarebbe un’equiparazione abnorme, ma il tentativo di stabilire come, a decenni di distanza e in condizioni totalmente diverse, il rapporto fra scienza e politica produca effetti simili sul diritto e dunque sulla libertà. Agamben ricorda che le leggi razziali del 1938 furono precedute dal manifesto sul Giornale d’Italia in cui dieci preclari scienziati affermarono, su basi basi “puramente biologiche”, che l’umanità è indubitabilmente divisa in razze e la razza ebraica è estranea alla razza italica.

La logica di Agamben temo che così non funzioni oppure, per funzionare, ha bisogno di un ulteriore passo, piccolo ma irrimediabile. Perché le leggi razziali non furono determinate dal manifesto degli scienziati ma, al contrario, il manifesto fu sollecitato, anzi imposto da Benito Mussolini per consegnare alle leggi razziali un impianto scientifico. Dunque, la scienza fu il pretesto usato dalla politica, e da una dittatura, va ricordato.

Affinché la logica di Agamben funzioni, toccherebbe presupporre che anche il Covid è un pretesto, e non un’emergenza davanti a cui tutto il mondo, democratico e no, cerca soluzioni a occhi bendati, o quasi, e con la collaborazione della scienza. Toccherebbe presupporre che il Covid è stato creato in laboratorio per promuovere le condizioni di assoggettamento dell’umanità a una dittatura sanitaria o, perlomeno, che il Covid è stata l’occasione giusta colta al volo. Allora sì, allora la politica avrebbe usato il virus e la scienza come pretesto per un disegno diverso, infinitamente più ampio e tremendo, dalla tutela della salute. Soltanto così la logica di Agamben troverebbe la misura precisa. Ma a costo di partire da un postulato che introduce nel mondo dominato dai rettiliani.

lunedì 18 ottobre 2021

Gerusalemme, patria di tre religioni (e di grandi spargimenti di sangue)

Quanto sangue si è versato per questa città e quanti scontri ancora ci sono! La "patria" di tre religioni! 

I disordini ci saranno sempre.

Gerusalemme è considerata la Città Santa per ebrei, cristiani e musulmani. Ai tempi biblici, gli ebrei obbedivano all'imperativo di fare offerte al Tempio in tre feste specifiche, e fu proprio il pellegrinaggio di Pasqua che portò Gesù in questa città. Secondo la tradizione, il viaggio notturno al cielo di Maometto per ricevere il Corano iniziò proprio dal Monte del Tempio. Ecco come le tre religioni monoteistiche sono vive nel tessuto stesso della città. Ognuna delle quali con i suoi luoghi santi e mete di pellegrinaggio. 

Per gli ebrei, il Muro del Pianto e i tesori antichissimi del quartiere ebraico. 

Per i musulmani, le stupende moschee sul Monte Moriah

Mentre per tutti i cristiani, le numerose chiese costruite sui siti dove Gesù predicò. L'accesso e gli orari di visita sono decisi dai dettami di a tutti i visitatori. E' sempre richiesto di vestire in modo adeguato e di mostrare rispetto per le diverse usanze.

Germania 1945 dopo la resa : filmato a colori restaurato

Queste registrazioni originali su pellicola a colori dell'esercito degli Stati Uniti mostrano varie città e luoghi in Germania dopo la resa nel 1945. Le immagini sono state scattate sotto il comando di George Stevens, un regista di Hollywood che in seguito ha lavorato per i suoi film "Ein Platz an der Sun" e "Il diario di Anna Frank" divenne noto.

venerdì 15 ottobre 2021

Green Pass come tessera del Fascismo?

 

Da molti viene considerato il Green Pass come la nuova tessera fascista; senza non si lavora. Come funzionava la tessera fascista soprannominata "tessera del pane"?
 
 
storiedipianura.it

Le Tessere del Fascismo



Tessera Partito Nazionale Fascista

In questo periodo, nel quale le parole "fascismo" e "antifascismo" sembrano essere tornate sulla bocca di molti, ho sentito la necessità di creare un altro ponte col passato, analizzando alcune tessere del P.N.F. (Partito Nazionale Fascista) e del C.F.A. (Confederazione Fascista degli Agricoltori) conservate presso l'Archivio Ziosi.

Per comprendere il ruolo che il tesseramento aveva nella politica avviata dal regime, è utile fare qualche premessa storica (che invito comunque ad approfondire nei link indicati a fondo dell'articolo).

La costituzione nel 1921 del Partito Nazionale Fascista da parte di Mussolini fu preceduta da una serie di passaggi che ebbero il potere di portare gradualmente un uomo, con una schiera di pochi fedelissimi, a prendere in mano le redini di un intero Paese, servendosi prima di tutto del malcontento verso la classe dirigente creatosi nel primo dopoguerra.

Tessera Confederazione Fascista Agricoltori 

Una volta instaurata la dittatura fascista nel 1925, il partito varò le "leggi fascistissime", tra le quali ricordiamo lo scioglimento di tutti i movimenti politici ad eccezione del fascismo, l'abolizione della libertà di parola e di libera associazione, la censura della stampa, il ripristino della pena di morte, le elezioni plebiscitarie, l'abolizione dei sindacati e del diritto di sciopero. Con il consolidamento del regime fascista e nell'ambito della politica agraria messa in atto dallo stesso, anche la Confederazione Fascista degli Agricoltori passò direttamente alle dipendenze del P.N.F.


Non è difficile comprendere quale serrata presa di potere il partito esercitò fino al 1943 sul popolo italiano, con tutti i mezzi che una politica oramai corrotta e violenta poteva offrire. In questo clima di grande irrequietezza politica, il tesseramento, da mezzo di autofinanziamento per la Direzione Nazionale, le Federazioni ed i Fasci di Combattimento, divenne ben presto anche uno dei metodi più efficaci per controllare, inquadrare ed assoggettare le masse. La tessera del PNF venne soprannominata "Tessera del Pane" per l'importanza che assunse in uno degli aspetti più importanti della vita sociale del Paese: il lavoro.


Si pensi che le iscrizioni al Partito aumentarono a dismisura quando, il 29 marzo 1928, si decise che gli iscritti al P.N.F. avrebbero avuto la precedenza nelle liste di collocamento (più antica era l'affiliazione, più si "scalavano" le graduatorie). Nel 1930, il tesseramento da almeno 5 anni divenne requisito fondamentale per ricoprire incarichi scolastici di alto livello (presidi e rettori) e dal 1933 per il concorso a pubblici uffici. La tessera divenne poi obbligatoria nel 1937 per ricoprire qualsiasi incarico pubblico.

Dal 1938, la mancanza di iscrizione al partito comportava l'impossibilità di accesso al lavoro e pesanti sanzioni per quegli imprenditori che decidessero di assumere un dipendente che ne era sprovvisto. Questo fu la causa dei flussi migratori di quanti per motivi politici non volevano allinearsi al regime ma dovevano mantenere una famiglia, ma paradossalmente anche di iscrizioni al partito da parte di quanti erano sostanziamente indifferenti alle ideologie politiche fasciste.

Le tessere del partito o delle confederazioni si presentano stampate su cartoncino recante sulla copertina un disegno simbolico e sul retro o all'interno i dati del tesserato ed i timbri della Federazione o del Fascio di appartenenza.


Dal 1927 all'interno viene aggiunto il giuramento al P.N.F. dell'iscritto:
"Giuro di eseguire senza discutere gli ordini del Duce e di servire con tutte le mie forze e se è necessario col mio sangue, la causa della Rivoluzione Fascista". Formula che cambiò nel 1933 con: "Nel nome di Dio e dell'Italia giuro di eseguire senza discutere gli ordini del Duce e di servire con tutte le mie forze e se è necessario col mio sangue, la causa della Rivoluzione Fascista".

Nell'ultima pagina di copertina sono stampati gli spazi per i rinnovi, mensili o annuali. La suddivisione dei mesi sarà Gennaio-Dicembre fino al 1929; dal 1930 sulla tessera l'anno diventerà quello dell'Era Fascista, con la divisione dei mesi da Novembre a Ottobre. Questi elementi storici sono importanti per comprendere in quale clima e con quale gradualità un regime ed una dittatura possano svilupparsi e prendere il potere.


lunedì 11 ottobre 2021

Schindler's List - Schindler salva Itzhak Stern

Scene tratte da Schindler's List - La lista di Schindler di Steven Spielberg, 1993. Ancora inconsapevole di quello che è destinato agli ebrei, Oskar Schindler riesce a far scendere dal treno il responsabile della sua fabbrica Itzhak Stern.

L' APPELLO nei campi di concentramento

Un video specifico, quasi interamente a colori, supportato da varie scene di film, che racconta le regole dell'appello nei campi di concentramento nazisti