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mercoledì 2 settembre 2015

Ecco chi era il Killer che ha ispirato il celebre personaggio di “Hannibal Lecter”

Per il 25 ° anniversario del romanzo bestseller “Il silenzio degli innocenti”. Harris ha descritto il suo incontro con l’uomo che ha ispirato il celebre personaggio  interpretato da Anthony Hopkins.



Thomas Harris, scrittore statunitense del best seller - Il silenzio degli innocenti

Nel 1960, lo scrittore venne inviato nella prigione di Stato di Nuevo Leon, a Monterrey (Messico), per intervistare un serial Killer, Dykes Askew Simmons,  e proprio in quella prigione messicana Harris fece la conoscenza del Dottor Salazar, nome fittizio che Harris attribuì al  Dr. Alfredo Ballí Treviño, medico omicida, che si cibava delle sue vittime. Di lui Thomas Harris sul The Times disse:  “Era un uomo piccolo e snello con i capelli rosso scuro. Quando lo incontrai rimase immobile e c’era una certa eleganza in lui”.

Dot. Alfredo Balli Treviño



Dott. Alfredo Balli Treviño




Ed è proprio costui che fu d’ispirazione ad Harris per la creazione del famigerato personaggio di Hannibal. Alfredo Balli Treviño era un medico proveniente da una  famiglia dell’alta borghesia di Monterrey, egli fu dichiarato colpevole di aver ucciso un suo caro amico (e amante)  mutilando il suo corpo. Fu  sospettato inoltre di aver ucciso e smembrato diverse autostoppisti alla periferia della città durante la fine del 1950 e all’inizio degli anni ’60. Treviño fu inizialmente condannato a morte, ma la sua pena fu poi commutata in 20 anni ed è stato liberato nel 1981. Dopo il suo rilascio, Treviño continuò a lavorare come medico in un ufficio fino alla sua morte avvenuta  per cause naturali nel 2009.
Sebbene quest’uomo minuto dalle fattezze eleganti fu di ispirazione ad Harris per la creazione del serial killer cannibale, questi trasse da qualcun’altro il modus operandi con cui uccideva le proprie vittime. 

Infatti Thomas Harris  partecipò anche ai processi in corso di Pietro Pacciani, sospettato di essere il serial killer soprannominato il “mostro di Firenze”, ed è proprio quest’ultimo che fu un grande riferimento per Harris nella stesura dei suoi romanzi.
Invece secondo David Sexton, autore di “The Strange World of Thomas Harris: dentro la mente del Creatore di Hannibal Lecter”, Harris ha detto una volta ad bibliotecario di Cleveland, Mississippi, che Lecter è stato ispirato da William Coyne, un assassino locale che era fuggito dal carcere nel 1934.
 

Per concludere, nonostante saremmo portati a pensare che sia stato un solo uomo ad ispirare le gesta e la personalità del celeberrimo cannibale oramai noto a tutti grazie al grande schermo, in realtà furono diverse le fonti da cui Harris trasse ispirazione. D’altronde un tale genio del male, così freddo e minuzioso nello studio e nella messa in atto dei suoi piani non poteva che essere nato dalla fusione di più menti diaboliche.





Pietro Pacciani soprannominato “Il mostro di Firenze”
Fonti: International Business Time, Wikipedia


Fonte del post :  http://ricicloenonsolo.altervista.org/blog/lanonaporta/2015/07/02/1ecco-chi-era-il-killer-che-ha-ispirato-il-celebre-personaggio-di-hannibal-lecter/#



Il silenzio degli innocenti (film)



Il silenzio degli innocenti (The Silence of the Lambs) è un film del 1991 diretto da Jonathan Demme, interpretato da Anthony Hopkins e Jodie Foster. Basato sul romanzo omonimo di Thomas Harris, è il secondo film tratto dai romanzi incentrati sulla figura del serial killer Hannibal Lecter.
Questo film è il terzo in assoluto, dopo Accadde una notte e Qualcuno volò sul nido del cuculo, ad aver vinto i cinque premi Oscar più importanti: miglior film, miglior regia (J.Demme), miglior attore (Anthony Hopkins), miglior attrice (Jodie Foster) e sceneggiatura (di Ted Tally).
Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al sessantacinquesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[1] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al settantaquattresimo posto.[2]


Trama

La comparsa di un serial killer che scuoia giovani ragazze motiva Jack Crawford, dirigente dell'FBI, a cercare l'aiuto del malvagio dottor Hannibal Lecter, ex psichiatra e criminologo, detenuto da oltre otto anni nel manicomio criminale di Baltimora, diretto dal dottor Chilton, con l'accusa di aver ucciso alcuni suoi pazienti e di averne divorato i corpi (Hannibal the Cannibal). Si ritiene infatti che Lecter possa sapere molte cose sull'assassino, soprannominato "Buffalo Bill", ma poiché il dottor Lecter rifiuta ogni collaborazione il direttore dell'FBI decide di assegnare alla promettente recluta Clarice Starling l'incarico di risolvere il caso sperando che la giovane donna riesca a persuadere il folle psichiatra.
 

Clarice fissa un incontro con lui, e viene messa in guardia sia da Crawford che da Chilton: è importante non rivelare nulla di se stessi, o mostrarsi troppo disponibili con Lecter. Il cannibale mostra subito di avere sensazionali capacità mentali, di gran lunga superiori a quelle normali, e Clarice scopre che la sincerità è la chiave per discutere con Lecter, per convincere anche lui ad aprirsi.
 

Clarice, in cambio del suo aiuto, si sottopone alle sue sedute di analisi e gli racconta di essere rimasta turbata, durante l'infanzia, oltre che dalla morte del padre, dalla scena straziante degli agnellini destinati alla macellazione, che belavano disperati (gli agnelli danno il titolo al film in inglese, cambiato in italiano in "innocenti"). Sebbene spietato serial killer, cannibale e psicopatico, Hannibal sviluppa una profonda e sincera simpatia, quasi paterna, per Clarice.
 

Grazie a questi incontri Clarice arriva a comprendere sempre più dettagli dell'assassino, riuscendo infine a scovarlo; "Buffalo Bill", il cui vero nome è Jame Gumb: tenta di uccidere Clarice ma viene preceduto dalla stessa che, ottima tiratrice, lo fredda con più colpi di pistola, riuscendo così a salvare Catherine, l'ultima ragazza sequestrata, e figlia di un'influente senatrice. Lecter, che aveva barattato la propria collaborazione con un regime di maggior libertà, riesce a evadere, facendo perdere del tutto le sue tracce, mentre Clarice viene promossa agente dell'FBI.
 

Durante il ricevimento riceve una telefonata da Lecter, che le chiede se finalmente "gli agnelli hanno smesso di gridare", ossia se i traumi e i fantasmi del passato hanno smesso di tormentarla; sicuro di non poter essere rintracciato, Hannibal le confida che sta per "avere un vecchio amico per cena", mentre il suo sguardo si posa su un jet dal quale sta scendendo il dottor Chilton.

Maggiori approfondimenti :  
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_silenzio_degli_innocenti_%28film%29

sabato 3 gennaio 2015

Film e storia : The Imitation Game



Manchester, primi anni '50. Alan Turing, brillante matematico ed esperto di crittografia, viene interrogato dall'agente di polizia che lo ha arrestato per atti osceni. Turing inizia a raccontare la sua storia partendo dall'episodio di maggiore rilevanza pubblica: il periodo, durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui fu affidato a lui e ad un piccolo gruppo di cervelloni, fra cui un campione di scacchi e un'esperta di enigmistica, il compito di decrittare il codice Enigma, ideato dai Nazisti per comunicare le loro operazioni militari in forma segreta. È il primo di una serie di flashback che scandaglieranno la vita dello scienziato morto suicida a 41 anni e con siderato oggi uno dei padri dell'informatica in quanto ideatore di una macchina progenitrice del computer. The Imitation Game rivela le sue intenzioni fin dal titolo: perché è un gioco di sotterfugi e contraffazioni che riguarda non solo il codice nazista, ma anche la stessa attività del gruppo di esperti riuniti per decifrarlo, costretti ad operare sotto copertura. 



Alan Turing


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Alan Turing (1927 circa)

Alan Mathison Turing (Londra, 23 giugno 1912Wilmslow, 7 giugno 1954) è stato un matematico, logico e crittografo britannico, considerato uno dei padri dell'informatica e uno dei più grandi matematici del XX secolo.




Alan Turing Memorial a Sackville Park a Manchester

Il suo lavoro ebbe vasta influenza sullo sviluppo dell'informatica, grazie alla sua formalizzazione dei concetti di algoritmo e calcolo mediante la macchina di Turing, che a sua volta ha svolto un ruolo significativo nella creazione del moderno computer. Per questi contributi Turing è solitamente considerato il padre della scienza informatica e dell'intelligenza artificiale, da lui teorizzate già negli anni trenta (quando non era ancora stato creato il primo vero computer).
Fu anche uno dei più brillanti crittoanalisti che operavano in Inghilterra, durante la seconda guerra mondiale, per decifrare i messaggi scambiati da diplomatici e militari delle Potenze dell'Asse. Turing lavorò infatti a Bletchley Park, il principale centro di crittoanalisi del Regno Unito, dove ideò una serie di tecniche per violare i cifrari tedeschi, incluso il metodo della Bomba, una macchina elettromeccanica in grado di decodificare codici creati mediante la macchina Enigma.
Morì suicida a soli 41 anni, probabilmente in seguito alle persecuzioni subite da parte delle autorità britanniche a causa della sua omosessualità. Si dice che tutto cominciò con un furto. Era il 1952, Turing si rivolse alla polizia per denunciare un amico che aveva ospitato in casa e che l’aveva in seguito derubato. Da questa denuncia, le autorità britanniche arrivarono a concludere che Turing intrattenesse abitualmente rapporti omosessuali, lo arrestarono e lo trascinarono in tribunale.
Davanti al giudice Turing non fece mistero delle proprie abitudini sessuali e dichiarò che non ci trovava nulla di male. All’epoca l’omosessualità era reato in Gran Bretagna e il matematico fu costretto a scegliere: o il carcere o la castrazione chimica. Per un anno intero Turing si sottopose a iniezioni di estrogeni, vide la sua libido calare e sviluppò una ginecomastia (crescita delle mammelle). Nonostante l’umiliazione che provava, continuò a lavorare nei campi in cui si era distinto. Ma durò poco: l’8 giugno 1954 fu trovato morto nella sua stanza, avvelenatosi con una mela al cianuro



Infanzia e giovinezza

Turing fu concepito in India, durante uno dei frequenti viaggi del padre, Julius Mathison Turing, membro del Indian Civil Service. Sia Julius sia sua moglie, Ethel Sara Stoney decisero tuttavia che il piccolo dovesse nascere sul suolo britannico. Tornarono quindi a Londra, dove Alan Mathison Turing nacque il 23 giugno 1912. Già in tenera età Turing diede segno della genialità che negli anni futuri lo avrebbe reso famoso in tutto il mondo.[1]
Tuttavia, a seguito della sua enorme passione per le materie scientifiche, divenne inviso ai professori del St. Michael, la sua prima scuola, che avevano sempre posto più enfasi sugli studi classici. Durante i primi anni ebbe quindi grandi difficoltà, e ottenne il diploma a stento. Poco appassionato al latino e alla religione, preferiva letture riguardanti la teoria della relatività, i calcoli astronomici, la chimica o il gioco degli scacchi. Nel 1931 fu ammesso al King's College dell'Università di Cambridge dove fu allievo di Ludwig Wittgenstein e dove approfondì i suoi studi sulla meccanica quantistica, la logica e la teoria della probabilità (dimostrò separatamente il teorema del limite centrale, già dimostrato nel 1922 dal matematico Lindeberg).
Nel 1934 si laureò con il massimo dei voti e nel 1936 vinse il premio Smith (assegnato ai due migliori studenti ricercatori in Fisica e Matematica presso l'Università di Cambridge). Nello stesso anno si trasferì alla Princeton University dove studiò per due anni, ottenendo infine un Ph.D. In quegli anni pubblicò l'articolo "On computable Numbers, with an application to the Entscheidungsproblem" nel quale descriveva, per la prima volta, quella che sarebbe poi stata definita la macchina di Turing. Nel 1940, a 28 anni, era già a capo del gruppo di ricercatori impegnati nella decrittazione delle macchine usate dalla marina tedesca, fra le quali Enigma.

Il lavoro come crittografo


Una ricostruzione della macchina Bomba
Durante la seconda guerra mondiale Turing mise le sue capacità matematiche al servizio del Department of Communications inglese per decifrare i codici usati nelle comunicazioni tedesche, crittate tramite il cosiddetto sistema Enigma da Arthur Scherbius). Con l'entrata in guerra dell'Inghilterra Turing fu arruolato nel gruppo di crittografi stabilitosi a Bletchley Park e con i suoi compagni lavorò per tutta la guerra alla decrittazione, sviluppando ricerche già svolte dall'Ufficio Cifra polacco con la macchina Bomba, progettata in Polonia da Marian Rejewski nel 1932 e ultimata nel 1938.[2]




La replica funzionante di Colossus, realizzata nel 2007

Basandosi su tali esperienze, Turing realizzò una nuova versione, molto più efficace, della bomba di Rejewski. Fu sul concetto di macchina di Turing che nel 1942 il matematico di Bletchley Park, Max Newman, progettò una macchina chiamata Colossus (lontana antesignana dei computer) che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici tedeschi creati con la cifratrice Lorenz SZ40/42, perfezionamento della cifratrice Enigma.[3] Al termine della guerra Turing fu invitato al National Physical Laboratory (NPL, Laboratorio Nazionale di Fisica) a Londra per progettare il modello di un computer. Il suo rapporto che proponeva l'Automatic Computing Engine (ACE, Motore per il Calcolo Automatico) fu presentato nel marzo 1946, ma ebbe scarso successo a causa degli alti costi preventivati.
L'attività di Alan Turing nel gruppo di Bletchley Park fu coperta dal segreto più assoluto. Finita la guerra, il governo britannico impose a tutti coloro che avevano lavorato alla decrittazione, realizzando macchine e sistemi per violare i codici crittografici tedeschi, giapponesi e italiani[4], il divieto di parlare o scrivere di qualsiasi argomento trattato in quel periodo. Tale "silenzio" impedì che Turing e altri suoi colleghi anche meno famosi ricevessero i riconoscimenti che in altro ambito sarebbero stati loro ampiamente e pubblicamente riconosciuti. Dati e informazioni su queste attività cominciarono a essere pubblicate, previa autorizzazione dei servizi segreti inglesi, solo nel 1974, quando Turing e molti altri suoi colleghi nella decrittazione erano già morti da tempo.[5]
Per l'anno accademico 1947/1948 tornò a Cambridge e spostò i suoi interessi verso la neurologia e la fisiologia. Fu in questo periodo che iniziò a esplorare la relazione tra computer e natura. Ebbe anche interessi al di fuori dell'ambito accademico: divenne membro del Walton Athletic Club e vinse alcune gare di corsa sulle tre e dieci miglia. Raggiunse inoltre ottimi livelli nella maratona, correndo con un record personale di 2 ore 46 minuti e 11 secondi (il vincitore della XIV Olimpiade nel 1948 vinse con un tempo inferiore di soli 11 minuti[6]).
Nel 1950 sulla rivista Mind scrisse un articolo dal titolo Computing machinery and intelligence, in cui descriveva quello che sarebbe divenuto noto come il test di Turing: era convinto che si potesse raggiungere un'intelligenza davvero artificiale solo seguendo gli schemi del cervello umano. Su questo articolo si basa buona parte dei successivi studi sull'intelligenza artificiale.[7]
L'anno seguente fu eletto Membro della Royal Society di Londra. Si trasferì all'Università di Manchester, dove lavorò alla realizzazione del Manchester Automatica Digital Machine (MADAM). Convinto che entro l'anno 2000 sarebbero state create macchine in grado di replicare la mente umana, lavorò alacremente creando algoritmi e programmi per il MADAM, partecipò alla stesura del manuale operativo e ne divenne uno dei principali utilizzatori. Nel 1952 sviluppò un approccio matematico all'embriologia. Il 31 marzo dello stesso anno fu arrestato per omosessualità e portato in tribunale, dove a sua difesa disse semplicemente che «... non scorgeva niente di male nelle sue azioni».
Secondo alcune fonti Turing avrebbe denunciato per furto un amico ospite in casa sua e ammesso il proprio orientamento sessuale in risposta alle domande pressanti della polizia. In quel periodo nel parlamento britannico si dibatteva l'abrogazione del reato di omosessualità e ciò probabilmente avrebbe indotto Turing a un comportamento incauto[8]. La pena inflitta fu severissima: fu sottoposto alla castrazione chimica, che lo rese impotente e gli causò lo sviluppo del seno; alcuni dei motivi che probabilmente lo condussero, di lì a poco, al suicidio. Secondo altri, Turing sarebbe stato indotto al suicidio dai servizi di Intelligence britannici.
Nel 1954 Alan Turing morì ingerendo una mela avvelenata con cianuro di potassio, prendendo spunto da Biancaneve, fiaba da lui apprezzata fin da bambino[9]. La madre sostenne che il figlio, con le dita sporche per qualche esperimento chimico, avesse ingerito per errore la dose fatale di veleno; ma il verdetto ufficiale parlò senza incertezze di suicidio: «Causa del decesso: cianuro di potassio autosomministrato in un momento di squilibrio mentale».[10]

Scuse tardive

A 55 anni dal suicidio di Turing, spiegabile con le torture a lui riservate, solamente il 10 settembre 2009 vi è stata una dichiarazione di scuse ufficiali da parte del governo del Regno Unito, formulata dal primo ministro Gordon Brown, ma solo dopo una petizione e una campagna su Internet[11]. Brown ha riconosciuto che Alan Turing fu oggetto di un[12] trattamento omofobico:
« Per quelli fra noi che sono nati dopo il 1945, in un'Europa unita, democratica e in pace, è difficile immaginare che il nostro continente fu un tempo teatro del momento più buio dell'umanità. È difficile credere che in tempi ancora alla portata della memoria di chi è ancora vivo oggi, la gente potesse essere così consumata dall'odio - dall'antisemitismo, dall'omofobia, dalla xenofobia e da altri pregiudizi assassini - da far sì che le camere a gas e i crematori diventassero parte del paesaggio europeo tanto quanto le gallerie d'arte e le università e le sale da concerto che avevano contraddistinto la civiltà europea per secoli. [...] Così, per conto del governo britannico, e di tutti coloro che vivono liberi grazie al lavoro di Alan, sono orgoglioso di dire: ci dispiace, avresti meritato di meglio. »
(Gordon Brown, in risposta alla petizione[11])

Targa in memoria di Turing, presso la sua abitazione

Ritratto in ardesia di Turing al Bletchley Park. Sullo sfondo, inquadrata, una foto di Turing a 39 anni

Nel 2012, centenario della nascita di Turing, la Royal Mail ha dedicato un francobollo alla sua memoria; è, però, solo leggendone l'iscrizione ("Alan Turing 1912-1954 - Mathematician and WWII code breaker") che si può risalire all'identità del commemorato, dato che il francobollo non ne ritrae il volto bensì mostra la macchina Bomba britannica di cui Turing sviluppò il progetto.
Nel gennaio 2013, importanti esponenti del mondo scientifico internazionale, tra cui il premio Nobel per la medicina Paul Nurse, il matematico e cosmologo Stephen Hawking, il matematico Timothy Gowers, il presidente del National Museum of Science, Douglas Gurr, l’astronomo Martin Rees, mandarono una lettera aperta al Primo Ministro britannico David Cameron, intitolata Pardon for Alan Turing, per sollecitare la grazia postuma, appello pubblicato dal Daily Telegraph[13]. Il 24 dicembre 2013 la regina Elisabetta II elargì la grazia postuma per Alan Turing[14].

Alan Turing nella letteratura, nel teatro, nel cinema e nella musica

Nel 2012 i Pet Shop Boys composero una colonna sonora intitolata A Man From The Future ispirata a Turing[15].