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sabato 3 agosto 2019

Campo Tizzoro 44 - Rievocazione storica (slideshow)

Nella località di Campotizzoro, nel 1910, per volere di Luigi Orlando sorse uno stabilimento di munizioni belliche che di lì a poco avrebbe costituito la fortuna del paese. La S.M.I. (Società Metallurgica Italiana), diventò subito una grande risorsa, fornendo impiego a tutti gli abitanti della montagna e facendo rifiorire la località, dove si sviluppò un nucleo urbano al servizio dell’azienda e dei suoi dipendenti.
In previsione della Seconda Guerra Mondiale, furono costruiti dei rifugi antiaerei ad una profondità di 20 metri, che in caso di attacchi o bombardamenti avrebbero salvato gli operai e gli abitanti della zona. Il bunker sotterraneo, lungo circa 3,5 km, infatti, avrebbe potuto ospitare fino a 6000 persone per un periodo di 6 mesi.

Il museo, gestito dall’Istituto di Ricerche Storiche e Archeologiche, permette ai i visitatori di immedesimarsi in una realtà a noi fortunatamente distante: il tetro percorso sotterraneo riproduce il contesto di vita drammatico che gli operai e le loro famiglie dovettero sopportare durante la guerra, ma è anche un ammirevole esempio dei numerosi benefici apportati dalla S.M.I. al paese di Campotizzoro.

L’iniziativa ripercorre i fatti storici legati all’attivazione della Linea Gotica nel 1944 nella zona della montagna pistoiese. Albert Kesserling, comandante generale tedesco e feldmaresciallo, fu impegnato presso Campo Tizzoro per supervisionare la produzione di munizionamento per le truppe. Pochi conoscono i fatti e gli episodi che legarono la presenza tedesca nel territorio della montagna pistoiese fra l’estate e l’autunno del 1944. Il museo, con la ricostruzione storica cerca di ripercorrere quei momenti salienti che interessarono la montagna pistoiese e la fabbrica S.M.I., quando il direttore dello stabilimento nel ’44 era Kurt Kayser Orlando, mandato dalla direzione a sovrintendere la produzione. Orlando si oppose fermamente al tentativo di deportazione di tecnici specializzati per i bunker factory di Gardone ad opera del generale tedesco. Vengono ripercorsi i momenti cruciali e drammatici fra la presenza dei tedeschi e l’arrivo dei partigiani che liberarono la fabbrica nel ’44. Proprio nelle gallerie della S.M.I uno dei momenti salienti dell’iniziativa è la ricostruzione storica dell’ingresso dei partigiani che vi accedono per liberare la fabbrica, con l’ausilio e la collaborazione dei familiari degli operai della S.M.I sfollati, che pernottavano nei rifugi antiaerei.

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