Questo INNO DI GARIBALDI sembra un testo scritto apposta per il momento attuale, soprattutto per chi penso io.
L'origine dell'inno risale ad una riunione tenutasi il 19 dicembre 1858 nella casa del patriota bergamasco Gabriele Camozzi sulle alture di Genova, alla quale parteciparono anche Nino Bixio, Mercantini, Garibaldi e sua moglie, nella quale si discusse la formazione del corpo di volontari in seguito denominato "Cacciatori delle Alpi".
Ad un certo punto della riunione l'eroe dei due mondi disse al poeta marchigiano: «Voi mi dovreste scrivere un inno per i miei volontari! Lo canteremo andando alla carica, e lo ricanteremo tornando vincitori!». Mercantini rispose laconico: «Ci proverò.»
In una successiva riunione, tenutasi nello stesso luogo e con i medesimi partecipanti il 31 dicembre, Mercantini annuncia di aver composto l'inno, a cui ha dato il titolo di "Canzone italiana", e di aver affidato la composizione della musica all'amico Alessio Olivieri, direttore di una banda militare. Accompagnato al pianoforte dalla moglie, Mercantini canta con la sua voce grave la prima strofa dell'inno, che suscita l'acclamazione e l'entusiasmo dei presenti.
L'inno divenne ben presto assai popolare e conosciuto come Inno di battaglia dei cacciatori delle Alpi, ed in seguito alla spedizione dei Mille divenne noto semplicemente come l'Inno di Garibaldi.
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