La sparatoria in una sinagoga a Pittsburgh. Secondo le
prime informazioni un uomo ha aperto il fuoco durante la funzione del
sabato, poi è stato arrestato: ci sono diversi morti
Uno dei muri della sinagoga Tree of Life a Pittsburgh, il 27
ottobre 2018 (Pam Panchak/Post-Gazette via AP)
C’è stata una sparatoria nei pressi della sinagoga Tree of Life a
Pittsburgh, in Pennsylvania, negli Stati Uniti. Il responsabile, un
uomo, è stato arrestato e portato in ospedale, ma non si sa se sia
ferito gravemente o meno. Una consigliera della città di Pittsburgh ha confermato al New York Times che ci sono «diversi» morti, ma non c’è alcuna conferma sul numero esatto.
Secondo la tv locale KDKA, ripresa dalla tv nazionale NBC, otto persone sarebbero morte, mentre secondo fonti di CNN i morti sarebbero quattro. In totale, sempre secondo CNN, 12 persone sarebbero state colpite. Tre agenti sono stati inoltre colpiti da proiettili, ma non sono in gravi condizioni. La sparatoria è cominciata circa alle 10 del mattino, ora locale, quando in Italia erano le 17. Secondo la KDKA a
quell’ora la sinagoga era piena di persone per via della funzione
religiosa del sabato, il giorno sacro per gli ebrei.
La polizia ha detto
che durante l’attacco ha ricevuto molte telefonate da persone che si
trovavano all’interno della sinagoga. La sinagoga Tree of Life si trova in un quartiere storicamente
abitato da ebrei, Squirrel Hill. Il capo della comunità ebrea locale,
Jake Fikelstein, ha detto che secondo le sue stime a Squirrel Hill vive
circa la metà degli ebrei che abitano a Pittsburgh e che al momento
della sparatoria fino a cento persone potevano essere dentro la
sinagoga.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scritto su Twitter un
messaggio sulla sparatoria dicendo che sta seguendo le notizie e
invitando le persone che si trovano nell’area della sparatoria a
rimanere al sicuro.
Gli ebrei in pericolo "Torna la minaccia dell'antisemitismo"
Alberto Giannoni
- Lun, 15/10/2018 - 08:28
Allarme del rabbino capo di Milano Arbib Tajani: «Nostre radici giudaico-cristiane»
«L'antisemitismo ritorna». È
dedicata alle narrazioni la Giornata europea della Cultura ebraica
(«Storytelling») e il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib non ama le
narrazioni di comodo.
Nella sinagoga di via della Guastalla,
dunque, dice la verità senza infingimenti di circostanza: «Stiamo
assistendo al ritorno dell'antisemitismo in Europa. Venti anni fa non ci
avremmo creduto, credevamo di essere vaccinati».
Ad ascoltarlo in prima
fila Antonio Tajani, ospite d'onore delle celebrazioni della giornata
milanese che prevede incontri, mostre e presentazioni di libri. Il
presidente dell'Europarlamento è appena intervenuto: «Le nostre radici
sono giudaiche e cristiane - ha detto -. Ci siamo battuti per
impedire che possa succedere che qualche ebreo possa abbandonare
l'Europa per paura dell'antisemitismo».
«Ogni ebreo che lascia l'Europa è
una perdita - ha detto - è una tessera che si stacca dal mosaico della
nostra identità». «L'antisemitismo non è stato inventato negli anni
Trenta - ricorda Arbib -, in Europa ha una lunga e dolorosa storia. È
inutile dire che una storia non deve ripetersi. Se le radici restano
quelle, se non ci facciamo i conti, la storia si ripete».
La strage di Pittsburgh, in una delle sinagoghe storiche degli
Stati Uniti, suscita indignazione per le nuove vittime innocenti di un
antisemitismo che fa tornare indietro nel tempo e deve preoccupare da
vicino anche l’Europa, dove si sono moltiplicati recentemente gli
episodi di razzismo e di discriminazione.
La Comunità di Sant’Egidio
esprime la sua solidarietà alla comunità ebraica, ancora una volta
colpita, e la sua vicinanza alle famiglie di chi ha perso la vita e a
chi è rimasto ferito nell’assurdo attacco di oggi. Nello stesso tempo
invita le istituzioni e tutti i cittadini a non sottovalutare le parole
di odio che sono seminate nelle nostre società.
Occorre al contrario
moltiplicare l’impegno per contrastare razzismo e antisemitismo con la
cultura dell’incontro, della conoscenza del presente e della memoria del
passato This page is also available in deutsch
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